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giovedì 30 maggio 2013

Ed io


Ed io?
E tu cosa?
Io... cosa dovrei dire io allora?
Ah guarda, tu puoi dire proprio cosa ti pare, per quel che me ne frega.
Vedi? Cosa potrei mai dire io dopo un'affermazione del genere...
Ma cosa vuoi che ti dica eh?
Vuoi che ti dica che ti capisco, che forse, magari, nei tuoi panni, avrei fatto la stessa cosa?
Beh chissà...
Col cazzo!
Eh si caro mio... col cavolo mi sarei comportata come te.
Come no! Sempre pronti a giudicare a dire che io no, io mai mi sarei permessa io...
Ma che cazzo stai dicendo? Adesso vorresti girare la faccenda a pro tuo?
No bello mio non te lo permetto. Non più.
E questo cosa vorrebbe dire?
No, dico e le altre volte? Tutte le altre dannatissime volte precedenti?
Ce le siamo già dimenticate?
Non so di che cosa stai parlando, anzi, secondo me mi confondi con qualcun altro...
Brutto figlio di puttana! Adesso vorreste anche farmi passare per la puttana di turno?
Per una delle tue troiette di cui manco ti ricordi i nomi? Ma vaffanculo vai!
Io non mi capacito di tutte le sconcezze che riesci ad inventarti. Ma quando mai io...
Fermati. Non andare oltre, non è il caso.
Io...
No! Adesso no, non sono in grado di sopportare altre tue stronzate e discorsetti e trallalà e vaffancuelo.
Non è giusto...
Non è giusto? Non è giusto?
Calmati dai, in fondo non è suc...
Zitto! Stai zitto! Non provare nemmeno a fiatare.
Ecco, così! Adesso sai cosa devi fare? Devi levarti dai coglioni perchè io non riesco più nemmeno ad immaginarti vicino a me. Non sopporto nemmeno l'idea di riaprire gli occhi e di vederti qui
davanti a me che mi guardi con quei tuoi occhi stronzi, ipocriti, bastardi e disonesti che ti ritrovi.
Anna...
No, non c'è più. Anna se ne andata stanotte, dopo la tua ennesima stronzata con doppia farcitura.
Anna non ti ascolta più, perchè tutte le volte che lo ha fatto lo ha solo preso nel culo ancora più a fondo e, Anna, si è finalmente stancata di te, delle tue notti insonni, delle tue presunte vene artistiche, dei viaggi onirici diurni, delle fantasticherie architettoniche, delle stramaledette diete a zona e dei fiori ad ogni senso di colpa, dei viaggi pagati a donne che nemmeno conosce, delle promesse infrante, dei giorni sprecati, della tua insistente e odiosa mania di vivere al di sopra degli altri e sopratutto della tua totale e inconfutabile inutilità nella vita.
Adesso sei ingiusta.
Adesso mi hai veramente rotto le palle invece.
Prenditi i pochi straccetti che avevi quando ti ho conosciuto e levati di torno.
Ma... dove andrò adesso, non ho...
Non me ne frega un cazzo. Lo vuoi capire si o no? Devi levarti dai coglioni altrimenti, quanto è vero Dio ti ci levo io di torno e ti butto di sotto da quella finestra.
Dai Anna non esagerare...
L'hai voluto tu... te l'avevo promesso!
Anna no... aspetta, che fai...
Annaaaaaaaaaaaa





venerdì 17 maggio 2013

Ritratto

L'istante di un profumo che vola pacato, senza peso ne apparenza.
Lo stesso istante immenso che riesce a dipingere la sua immagine nella testa.
Non ci sono colori, non ci sono parole, solo vaghi cenni sfocati, disegni confusi e indelebili nel tempo. E' lei che mi riempie e mi inonda.
Ed ecco la sua coda in immersione, cauta sprofonda di nuovo tra scintille di suoni e milioni di gocce. Piccole gemme fluide che danzano in coreografie sparse, tra sberleffi e ciuffi e fiamme acquose di qualcosa che non so.
Così tra gli sbuffi appare, d'improvviso come un bacio.
E' nero e lucente, slanciato e sfuggente mi guarda.
Occhi gialli di un oro mai visto che fissano e scrutano e parlano e...
Senza un fiato mi chiede se e mi chiede chi e poi dove.
Io rimango incantato nei miei dubbi, come potrò.
Come saprò essere per lui ciò che chiede.
Ma già non è più, sento solo il suo ruvido suono nell'anima.
Mi attraversa, colma la mia anima sazia.
Vorrei ringraziare, vorrei riuscire a stringere quel cuore immenso che vola a tratti intorno a me.
Infine mi accoglie, mi lascio andare al volo.
Tutto si placa, le immagini si fondono e ne vedo la forma.
Occhi e bocca e naso e orecchie e...
la mia anima
finalmente
appaga.