Rovisto nella mal dissimulata
afflizione di me,
nel tormento
di visioni non ascoltate
verso le quali ho inveito
mancando
di dimenticare pienamente
che erano la verità
Ho creduto all'antica impostura
avendo fiducia
nel dolce sapore dell'Eden
che rivive devastante
sulle mie labbra
arse dal sacro fuoco
dell'eterno divenire
Ho ingannato gli occhi e il cuore
che ora vagano giunti nella notte
esplorando segnali di luce,
violando riverberi di
una sommessa estasi
in cui confondere il dolore,
scusare le tentazioni,
tralasciare fastidiose spiegazioni,
ignorare quel che è stato
Trovo un posto
in cui finalmente abbandonarmi,
riposare dalla prostrazione e
far riecheggiare
coraggiosi sensi
per raccogliermi
infine
nell'oblio di nuovi turbamenti
vergine linfa
per il mio oscuro essere.
giovedì 9 aprile 2009
Inestinguibile fiamma
Pubblicato da Debio Della Tessera alle 11:26
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