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martedì 29 settembre 2009

La fortezza

La vita non torna indietro
è un canone certo,
un criterio assoluto.

Ho provato a richiamarla
ricercando nomi, luoghi, cieli,
ma un nembo compatto ed irreale
mi ha sbarrato la strada,
confondendomi, 
intercettando e dissipando
i ricordi, le speranze, i dubbi. 

Ora so che ho ignorato tutto
ciò che ho desiderato,
ho avuto paura di amare,
di creare, di odiare, 
semplicemente di non volere.
Ho tralasciato la parola felicità,
la parola passione, appagamento,
ho sperato di trovare uno scopo
attraverso l’esistenza di altri,
che, come me, erano ciechi vagabondi 
in cerca del viatico per il paradiso…
ma non c’è nessun paradiso. 

Non ho vissuto pericolosamente,
ho assolto ai miei doveri diligentemente
all’interno della fortezza
che io stessa ho proclamato inespugnabile
tenendo il mondo fuori
con la precisa intenzione di essere
avulsa dal dolore,
sempre all'altezza della situazione.

E mi ci sono barricata in
questo ultimo baluardo della mia mente
facendomi inutili promesse,
consolandomi delle stupide vittorie,
fingendo che tutto andasse bene
che ero signora e padrona
del maniero e di me stessa.

Fortunatamente
la vita non torna indietro,
non la biasimo per questo, anzi,
si riadatta secondo un ordine preciso
delle cose, senza assecondarci o
rispondere alle nostre domande
ma permettendoci
di farne sempre di nuove.

Così ci tempra
e ci prepara al fuoco
con l’idea che in qualche modo
riusciremo a sopravvivere.

1 commenti:

Quattrocrocette ha detto...

Sapessi per quanti anni ho assolto i "miei doveri" diligentemente, falsi doveri che facevano felici gli altri, di sicuro non io.
Mi sono fatta odiare, ma adesso vivo la vita che mi sono scelta.
Ma è bello anche gioire del presente, sapendo che il passato ti ha dato la forza di arrivare dove sei adesso.
Ciao
Margherita